Londra (Roberta Chiatti) – Trafalgar Square, la piazza più famosa di Londra, si è animata accogliendo più di 20 mila manifestanti sabato scorso.
Tutti ammassati come delle sardine, quasi nessuna mascherina e “al diavolo” il distanziamento sociale. In questo modo, circa 20 mila londinesi hanno chiesto libertà, respingendo le nuove restrizioni anti coronavirus da pochi giorni introdotte in Regno Unito.
Gli agenti di polizia sono intervenuti per arrestare la protesta. Hanno utilizzato i manganelli per controllarli dato che alcuni iniziavano a lanciare bottiglie d’acqua contro gli ufficiali. Fortunatamente pochi feriti: 9 ufficiali e 3 manifestanti. In totale 16 arresti e 2 agenti portati in ospedale per delle cure mediche.
Tuttavia, appena la folla è aumentata la polizia è riuscita a disperderla terminando così la protesta che marcava i sei mesi da quando è stato approvato il Coronavirus Act, il quale conferisce al governo molti poteri per attuare restrizioni volte a frenare la diffusione del virus.
L’evento, organizzato da alcuni gruppi anti-lockdown come Save Our Rights UK, ha visto la partecipazione di Piers Corbyn fratello di Jeremy Corbyn, ex leader del partito laburista il quale, essendo uno degli organizzatori ha tenuto anche lui un discorso a Trafalgar Square:
The 26 Sept #OurMovement Rally Trafalgar Square will go down in history…
The numbers were huge but the exciting vibe was marred by police disgraceful behaviour near the end.https://t.co/6lF0LvPf08#StopNewNormal – SAVE LIVES #pierscorbyn #saveourrights #standupx #event202
— Piers Corbyn (@Piers_Corbyn) September 26, 2020
“Non c’è giustificazione in alcun modo per i lockdowns e le regole Covid, sono una bufala totale ” – ha dichiarato Corbyn e poi ha aggiunto:
“La Svezia ha fatto meglio senza lockdown. Mettere le mascherine è una follia, è come chiedere a una mosca di non volare attraverso una recinzione, è stupido. E sappiamo che allontanarsi è sciocco perché devi avvicinarti alle persone e abbracciarle per migliorare il tuo sistema immunitario e sentirti felice”.
La protesta ha scatenato l’ira di molte persone che finora hanno invece seguito le regole sin dall’inizio con la speranza di ridurre le probabilità d’infezione nella propria città. Intanto, Londra è da due giorni sotto sorveglianza a causa della crescita esponenziale delle infezioni e rischia infatti di affrontare un secondo lockdown, come altre città del Nord Inghilterra, l’area del Paese più colpita dal virus.