Roberta Chiatti (Londra) – Migliaia di cittadini europei che hanno lasciato temporaneamente il Regno Unito a causa della pandemia sono destinati a perdere il diritto di residenza in Gran Bretagna.

Secondo il Ministero degli Interni, chi ha acquisito il pre-settled status – attualmente se ne contano circa 1,5 milioni – e ha lasciato il Regno Unito durante la pandemia per più di sei mesi senza un valido motivo, è destinato a perdere il diritto acquisito. Invece chi si è assentato anche per 12 mesi ma era malato gravemente o le restrizioni di quarantena non hanno consentito il ritorno, non perderà il diritto di residenza.

Regno Unito meno accogliente?

Secondo il Ministro di Gabinetto, Michael Gove, non è proprio così e smentisce “alcune delle assurdità propagate sin dall’inizio del referendum Brexit”.

Un documento di ricerca del Centro di eccellenza delle statistiche economiche pubblicato a gennaio ha stimato che circa mezzo milione di lavoratori (molti dei quali europei) avevano lasciato il Paese durante il Covid per mancanza di lavoro.

“Per molti migranti, soprattutto quelli provenienti dall’Europa orientale, centrale e sud-orientale e soprattutto quelli che sono arrivati ​​di recente, la scelta sarebbe stata o quella di restare qui, senza lavoro e pagare l’affitto relativamente costoso – o tornare a casa  con costi inferiori e molto probabilmente con meno rischi di prendere Covid “, secondo gli esperti che hanno condotto lo studio, Michael O’Connor e Jonathan Portes.

D’altronde Kevin Foster, il Ministro dell’immigrazione, è stato molto chiaro: “L’accordo di recesso consente a qualcuno di stare via fino a un anno per un motivo importante”  come quelli sopracitati. Il governo continuerà a supportare ai cittadini UE e anche a coloro i quali vogliono volontariamente lasciare il Paese, offrendo un aiuto finanziario di £2000,00 utile per il reinsendiamento.