Londra (Roberta Chiatti) – Brexit e Covid hanno colpito gravemente il Regno Unito negli ultimi due anni dal 2019. 

Nonostante la minima ripresa economica registrata negli ultimi 2 mesi, settori come l’Health & Care lavorano sotto pressione a causa di un forte deficit di personale, in parte in auto isolamento per covid e chi invece ha dato le dimissioni dopo lo stress accumulato durante la pandemia. 

Pertanto, il governo britannico ha deciso di coprire questi posti di lavoro vacanti con 30 mila operatori sanitari europei tramite delle visa. L’Avv. Manuela Travaglini ha rivelato ai microfoni di London ONE radio che in realtà, già nell’agosto 2020, il Regno Unito aveva dato la propria disponibilità nell’accogliere cittadini europei del settore sanitario con delle care working visa. 

Qual è la novità del 2022? 

”La novità di quest’anno” – dichiara l’avv. Travaglini – “è che il governo ha annunciato di estendere questi visti anche a personale medico sanitario meno qualificato”

L’avv. Travaglini ha inoltre sottolineato che la notizia però non è stata ancora resa legge, bisognerà aspettare ancora qualche mese. Una volta che questa idea verrà legiferata, i 30mila lavoratori assunti saranno più  avvantaggiati di chi vorrà venire in UK per fare un altro lavoro. 

Per capire le differenze tra le 2 visa, facciamo un passo indietro. 

Da quando il Regno Unito è ufficialmente uscito dall’UE, il “free movement” è stato annullato: non si può più venire per un esperienza e poi tentare una carriera. Per lavorare in UK, tutti devono avere una working visa che richiede di totalizzare 70 punti, di cui “50 sono obbligatori, come essere sponsorizzato da un datore di lavoro accreditato presso l’Home office; che il lavoro sia di competenza adeguata e la conoscenza della lingua “ – spiega l’Avv Travaglini che aggiunge “e gli altri 20 sono punti dati dal salario. Il salario minimo richiesto è di 25.600 sterline all’anno e questi punti si chiamano negoziabili, perché laddove non si riesca a ottenere il punteggio pieno”  nel caso ci viene offerto uno stipendio inferiore alla minima salariale, sarà possibile negoziare “l’importo inferiore con un pHD” o qualsiasi altro certificato che possa colmare i punteggi rimanenti. 

Le cose invece cambiano per chi fa richiesta di una health and care working visa (ovvero le famose 30mila visa offerte dal governo) perché la minima salariale è di 20.800 sterline all’anno e nonostante tale riduzione, quei 20 punti saranno acquisiti automaticamente.

Inoltre questi 30mila lavoratori avranno anche la possibilità di stabilirsi in modo permanente in UK. 

Chi invece già vive in UK e desidera acquisire la cittadinanza britannica, deve possedere il Settled Status e tra i vari documenti richiesti, per l’ottenimento della cittadinanza, vi è un test di inglese approvato dall’Home come quelli  “PTE Home” realizzati dall’agenzia Pearson.

PTE Home è un “Secure English Language Test (SELT)” approvato e riconosciuto ufficialmente dal Ministero degli Interni britannico (Home Office) ed è utile sia per la richiesta di visti o di cittadinanza britannica. Per saperne di più clicca qui

L’Avv. Travaglini durante lo show su London ONE radio ha voluto fare un briefing su tutte le regole per venire  a studiare o ricongiungersi con un parente in UK. Ascolta l’intera puntata per saperne di più