Londra (Laura Buongiovanni) La situazione politica Britannica con Boris Johnson ha dato il peggio di se stessa. Festini in pieno lockdown, errori di valutazione all’inizio della pandemia, scivoloni politici in pieno secondo lockdown, casi esplosi e poco contenuti. Tre su due dei conservatori vorrebbero le dimmissioni di Boris.
Nel libro del giornalista DANIELE MELONI esperto di politica estera, e, in particolare di politica britannica si affrontano questi temi e altri sulla politica britannica, come la Brexit.
Dal gennaio 2021 la Brexit è diventata finalmente realtà, ponendo fine a oltre quattro anni di turbolenze e incomprensioni reciproche tra Londra e Bruxelles. Il premier Boris Johnson – amante dell’Europa ma artefice dell’uscita del Paese dall’Unione Europea.
Il libro tocca le varie situazioni politiche come il separatismo scozzese e il rinfocolarsi della questione nordirlandese, che potrebbero mettere fine allo United Kingdom.
In una intervista rilasciata a LondonONE radio la radio nazionale italiana in UK l’autore ha parlato della situazione politica e non solo di un Paese che sta dando i primi segni di sbandamento economico sociale, ecco qui l’intevista intergrale:
Il premier Boris Johnson – affronta ora le nuove sfide che la storia riserba al Regno Unito: la lotta al COVID e le vaccinazioni di massa; la nuova collocazione geopolitica della Global Britain; Il tutto con in testa un obiettivo: mantenere la leadership del Partito Conservatore e vincere le elezioni del 2024.
L’autore DANIELE MELONI
Classe 1980, è esperto di politica estera, e, in particolare di politica britannica. Scrive di Regno Unito per Atlantico Quotidiano, L’Occidentale e Start Magazine, dove tiene una rubrica che si chiama Global Britain. Giornalista professionista dal 2009, ha lavorato a repubblica.it, Class CNBC e Mediaset TG5. Dal 2013 al 2018 ha lavorato nel Gabinetto del Presidente della Regione Lombardia occupandosi dell’attività del Consiglio Regionale e degli interventi pubblici istituzionali del Presidente. In precedenza, ha lavorato come assistente parlamentare al Senato della Repubblica. Ha vissuto a Milano, Roma e Londra al crepuscolo della Cool Britannia di Tony Blair.