Londra (Caterina Rossi) – Il presidente dell’ASI (Agenzia Spaziale Italiana), Giorgio Saccoccia è oggi ai microfoni di London One Radio per parlare delle attività che si svolgono all’interno di associazioni come ASI o ESA (European Space Agency), dei rapporti relativamente alla ricerca spaziale che intercorrono tra le varie nazioni e di tutti i settori che l’esplorazione spaziale e gli altri obbiettivi includono.
La Crew-4 è partita alla volta della Stazione Spaziale Internazionale il 27 aprile, tra questi astronauti vi è Samantha Cristoforetti, bravissima astronauta italiana molto apprezzata anche sui social grazie ai video dove racconta la vita sulla stazione spaziale internazionale e le varie fasi che precedono, compongono e concludono una missione.
Il presidente Giorgio Saccoccia è in contatto con Samantha da quando è partita:
“Penso stia benissimo e sono convinto che sia nel suo elemento”
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Saccoccia ci spiega che gli astronauti a bordo della Stazione Spaziale Internazionale hanno un set di attività molto vario partendo dagli esperimenti proposti da ASI e ESA fino alle mansioni volte a mantenere la Stazione Spaziale in condizioni di perfetto funzionamento.
Certamente gli astronauti hanno anche del tempo libero, reso ancora più piacevole dalla istallazione di qualche anno fa di una finestra a cupola di sviluppo italiano dalla quale possono osservare l’universo, riflettere, sognare e fare molte fotografie da questo punto di vista privilegiato.
ASI continua a proporre progetti per avvicinare giovani donne e uomini allo studio delle materie tecniche.
“Lavorare nello spazio ci aiuta in questo perché c’è una simpatia per il nostro settore, come ASI noi ci impegniamo tantissimo. In questo momento in ASI abbiamo più dipendenti donne che uomini che operano in tutti i settori”
Saccoccia ci spiega anche che le competenze per lavorare in questo settore non solo solamente tecniche. Benchè fisica matematica e ingegneria siano la spina dorsale dello sviluppo spaziale, sono necessarie competenze legate ad aspetti legali, a guardare allo spazio esterno in modo sostenibile, economiche e soprattutto comunicative.
“Un tempo parlare di spazio voleva dire guardare solo agli aspetti dell’esplorazione, della scienza … oggi spazio vuole dire, soprattutto nell’osservazione della terra, abilitare una serie di servizi che utilizziamo nel nostro quotidiano”
Infatti, le missioni relative allo spazio abilitano servizi come la geolocalizzazione, la comunicazione ci aiutano a monitorare il nostro ambiente e l’inquinamento, a favorire un’agricoltura smart e così via.
Il Regno Unito, anche se è uscito recentemente dall’unione europea fa ancora parte di ESA, è il quarto stato membro su 22 in termini di contributo (l’Italia è il terzo).
“Questo è un segnale forte di quanto l’interesse spaziale vada oltre le decisioni politiche”
L’Italia non opera solamente attraverso ESA ma ha risorse importanti che le permettono di agire a livello nazionale. L’Italia in Europa è l’unico paese che oltre a contribuire alle attività di esplorazione attraverso l’ESA, tramite un accordo bilaterale con la NASA, da contributo aggiuntivo che permette agli astronauti di nazionalità Italiana di avere più possibilità.
Lo spazio, in Italia viene riconosciuto come strumento di accelerazione economica,
“Gli investimenti nel settore spaziale soprattutto nell’osservazione della terra hanno un effetto moltiplicatore importantissimo, se investiamo 1 euro ne vediamo tornare da 3 a 7. Quindi l’Italia ha una volontà di crescita importante nella cosiddetta space economy”
La ricerca ed esplorazione dello spazio rappresenta quindi un’importantissima risorsa per diversi settori tra cui quello economico.
Per scoprirne di più ascolta l’intera intervista.