On. Elisa Siragusa (Verdi-Sinistra italiana): “Voto elettronico, il futuro del voto estero”

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In occasione delle elezioni del 2022 anche gli oltre 3 milioni di italiani all’Estero sono chiamati ad esprimere il voto in quanto loro diritto.

Per tale occasione abbiamo intervistato i candidati all’Estero circoscrizione Europa, per capire i loro intenti per gli italiani immigrati all’Estero. Di seguito abbiamo intervistato la candidata On. Elisa Siragusa  (alleanza Verdi – Sinistra italiana), che é stata giá eletta all’estero nel 2018 all’estero (Londra) e che ha rappresentato in Parlamento gli italiani all’estero.

Onorevole, Lei viene da cinque anni di lavori alla Camera dei deputati; già eletta nel 2018 proprio nella circoscrizione Europa, cosa l’ha spinta a ricandidarsi?

   Io continuo a definirmi una “cittadina dentro le istituzioni”; prima del 2018 mi occupavo di altro, e questa è stata per me la prima legislatura. In questi anni ho portato avanti diverse battaglie per i nostri connazionali all’estero ma non solo. 

 Faccio una premessa: non ritengo che gli eletti nella circoscrizione Estero debbano trasformarsi in un una sorta di “sindacato parlamentare” dei nostri connazionali nel mondo.

  Quello che intendo dire è che la loro attività non dovrebbe concentrarsi esclusivamente sui temi inerenti agli italiani all’estero: ma spaziare anche su altro. Io ho interpretato in questo modo il mio mandato, occupandomi di diversi altri argomenti: voto elettronico, tutela degli animali e dell’ambiente, diritti civili, partecipazione democratica, eccetera.

Sono stata ad esempio in prima linea per la raccolta firme per il referendum Eutanasia o per il referendum sull’abolizione della Caccia, e le posso dire che ho incontrato moltissimi italiani iscritti all’AIRE ai banchetti. La dimostrazione che gli italiani all’estero non si interessano solo di questioni attinenti alla vita all’estero.

Come dicevo, mi sono esposta in questi anni su molti temi e diversi cittadini, da molti paesi, non solo della ripartizione Europa, mi hanno scritto per esprimermi sostegno e apprezzamento per il lavoro svolto, e a volte chiedendomi esplicitamente di ricandidarmi; d’altra parte, è innegabile che quasi cinque anni in parlamento mi abbiano permesso di acquisire un’esperienza importante, specialmente sul tema a me più caro, ossia quello dei nostri connazionali nel mondo.

Aggiungo che all’estero, come sappiamo, ci sono le preferenze: quindi nessuna candidatura è blindata dal partito.

Ho ritenuto quindi di poter dare un contributo a questa campagna elettorale, lasciando comunque l’ultima scelta ai cittadini, che appunto con le preferenze possono determinare l’elezione del candidato che ritengano possa rappresentarli meglio.

Ci può riassumere quali sono stati i suoi lavori in Parlamento per gli italiani all’estero?

Per quanto riguarda gli italiani all’estero, una battaglia di cui sono orgogliosa è quella per i lavoratori a contratto nelle nostre sedi all’estero. Ma non posso tralasciare neanche il lavoro svolto per l’incremento delle risorse — sia economiche che di personale — per i consolati.

   Per quasi un quinquennio ho, inoltre, sollecitato continuamente il parlamento affinché modificasse le modalità di voto dei connazionali all’estero, proponendo soluzioni attuabili sia nel breve che nel lungo periodo. Nella Giunta delle elezioni, organo di cui faccio parte, abbiamo approvato all’unanimità un testo con delle proposte a riguardo, che mi auguro sarà la base per una prossima, organica, riforma legislativa.

   Un altro risultato — a mio avviso storico — di cui vado fiera è quello riguardante la sperimentazione del voto elettronico, avvenuto per la prima volta durante le scorse elezioni dei Comites. Per raggiungere questo risultato avevo presentato diversi atti parlamentari, e rilasciato varie dichiarazioni sin dal primo giorno successivo alla mia elezione; e ciò, anche quando ero l’unica a credere si potesse fare.

   Mi sono inoltre battuta per l’istituzione di un portale unico per gli italiani all’estero, che potesse essere uno strumento informativo per tutti i nostri connazionali. Su questo tema ho presentato proposte di legge, emendamenti, interrogazioni, ordini del giorno. Alla fine, la Commissione Affari esteri ha approvato una risoluzione, a mia prima firma, che impegnava il Governo a realizzare questo portale; tuttavia quell’impegno è stato disatteso sia dal Governo Conte II che dal Governo Draghi.

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   Innegabile poi anche il mio impegno per una modifica dell’attuale legge sulla cittadinanza, che per via della trasmissione iure sanguinis senza limiti, contribuisce a rendere spropositatamente grande la comunità degli italiani all’estero. Pensate: se gli italiani smettessero di emigrare, con la norma vigente la comunità dei nostri connazionali all’estero continuerebbe comunque ad aumentare nel tempo. Purtroppo, sappiamo bene che le risorse economiche non crescono proporzionalmente. Questo si ripercuote direttamente sulle nostre comunità: banalmente, sui servizi meno efficienti che siamo in grado di offrire loro. Per non parlare della distorsione della rappresentanza, grazie al peso sempre maggiore che avranno le comunità di più vecchia emigrazione, rispetto alle comunità di emigrazione più recente.

TEMATICHE CHE AFFRONTA SE VIENE RIELETTA

Quali sono le tematiche principali che vuole affrontare ancora se viene rieletta alla Camera per gli italiani all’estero?

Alleanza Verdi-Sinistra ha un programma dettagliato per gli italiani all’estero che si articola in 11 punti. (https://www.elisasiragusa.it/elezioni2022/italiani-allestero-programma/)

Molti di questi punti sono sovrapponibili con le tematiche che ho portato avanti in questi cinque anni, e dio cui continuerei ad occuparmi qualora fossi rieletta. In particolare, sono stata una forte sostenitrice del voto elettronico, della digitalizzazione della PA e delle procedure democratiche: come accennato in precedenza, ho lavorato attivamente affinché avvenisse la prima sperimentazione del voto elettronico all’estero, in occasione delle scorse elezioni dei Comites.

Elisa Siragusa italoeuroeo londononeradio
On. Elisa Siragusa a Londra

Mi sono infatti battuta in ogni sede (Commissione Affari esteri, Commissione Affari costituzionali, Giunta delle elezioni, Aula) per richiedere una modifica del voto dei nostri connazionali. Ho poi elaborato proposte di riforma di Comites e CGIE; ho presentato una proposta di legge per permettere l’accesso degli iscritti AIRE al servizio sanitario nazionale italiano almeno per i primi anni di residenza all’estero; ho avuto un ruolo rilevante per la calendarizzazione e l’inizio della discussione della proposta di legge per l’istituzione di una commissione bicamerale per gli italiani all’estero; eccetera.

Questi sono tutti temi e battaglie che sarebbe necessario venissero seguiti e portati a termine.

LA QUESTIONE IMU ALL’ESTERO

Onorevole, si parla spesso, per gli italiani all’estero, di ridurre l’IMU, o addirittura di eliminarlo. Lei cosa pensa in merito, e perché c’è tanta confusione?

La ringrazio per questa domanda, perché mi permette di fare luce su un argomento su cui c’è tanta propaganda e tanta disinformazione. Per prima cosa voglio ricordare che, nel 2018, sono stata l’unica parlamentare eletta all’estero che non ha mai promesso, in campagna elettorale, l’esenzione IMU: e non lo farò nemmeno questa volta.

Voglio inoltre ricordare che tutti i partiti che promettevano l’esonero dall’IMU sono poi stati in maggioranza e al governo: tuttavia l’IMU esiste ancora. Fossi un elettore chiederei conto di questo.

L’esenzione IMU, per i soli italiani all’estero, sarebbe estremamente costosa, e violerebbe il trattato sul funzionamento dell’Unione Europea: creerebbe infatti discriminazioni tra cittadini europei. La Commissione Europea ha già aperto in passato una procedura di infrazione verso l’Italia a causa della norma che esonerava i pensionati italiani all’estero dal suo pagamento. Ogni agevolazione fiscale che si volesse introdurre dovrebbe rivolgersi quindi non solo agli italiani, ma a tutti i cittadini europei proprietari di immobili in Italia.

Quello che di fatto certi politici stanno promettendo è quindi una cosa irrealizzabile: a meno che non promettano l’esenzione IMU per tutti.

Mi piacerebbe quindi che, assieme a certe proposte, i candidati dichiarassero anche dove abbiano intenzione di trovare le coperture; specialmente in un momento storico di così grande crisi economica. Ricordo che in passato, le elezioni dei Comites sono state ripetutamente rinviate, solo per via della difficoltà di recuperare le risorse economiche per svolgere le elezioni. La verità è che in campagna elettorale è facile fare promesse: la questione IMU per gli italiani all’estero è sicuramente un tema sensibile, ma merita di essere affrontato con serietà.

Da parte mia, nel corso della legislatura, avevo elaborato una proposta di legge più misurata, volta ad esonerare dal pagamento dell’IMU tutti i cittadini europei, acquirenti di un immobile in Italia, per un periodo di 5 anni dall’acquisto.

 COME MIGLIORARE LE RETI CONSOLARI?

Altro tema importante per gli italiani all’estero è il miglioramento delle reti consolati. Cosa è stato fatto in merito, e cosa farebbe lei se venisse rieletta?

Voglio distinguere la propaganda dalla realtà: in questi giorni di campagna elettorale tutti cercano di accaparrarsi i meriti.

Veniamo da anni di tagli e chiusure consolari. Per la prima volta, in questa legislatura, siamo tornati a stanziare risorse per aumenti del personale, per l’adeguamento salariale dei lavoratori a contratto, per l’apertura di nuove sedi. 

Abbiamo riaperto il consolato di Manchester, grazie al “Decreto Brexit di cui sono stata relatrice in Commissione Affari esteri.

Nel 2019 sono stata proprio a Londra, in missione con una delegazione di parlamentari, al fine di recepire tutte le esigenze della nostra comunità italiana nel Regno Unito.

Nel 2022, a seguito di una riunione consolare nelle isole Canarie, ho presentato diversi interventi, tra cui una risoluzione approvata dalla commissione Esteri, per l’apertura di una nuova agenzia consolare nell’arcipelago spagnolo, che ha avuto esito positivo.

Penso, dunque, che ci sia stato un impegno bipartisan di tutti i parlamentari eletti all’estero per rafforzare i servizi consolari; e credo sia solo propagandistico rivendicare meriti esclusivamente personali. L’impegno di tutti ha fatto la differenza. E, nonostante questo, mi auguro che nella prossima legislatura si possa continuare a stanziare ancora più risorse, e assumere ancora più personale, perché è evidente che ci sono ancora troppi problemi e ritardi nell’erogazione dei servizi ai nostri connazionali.

 Seguendo i suoi lavori, due temi che lei ha portato avanti con impegno e passione é stato la riforma del voto all’estero e la cittadinanza, cosa ancora propone di fare in concreto?

Il futuro del voto all’estero è sicuramente il voto elettronico; per questo ritengo fondamentale il lavoro svolto in questa legislatura sul tema. Come detto, abbiamo stanziato fondi, e avviato una prima sperimentazione in occasione delle passate elezioni dei Comitati degli italiani all’estero.

On. Siragusa in parlamento sul voto Elettronico :

Come accennato in precedenza, mi immagino un sistema dove, per un primo periodo, convivano sia il voto per corrispondenza (per gli elettori meno “digitali”) sia il voto elettronico. Per questo motivo rimane fondamentale mettere in sicurezza il voto via posta.

Le mie proposte sul tema, condivise e votate all’unanimità nella Giunta delle elezioni, sono due: tracciabilità del plico elettorale;

e introduzione di meccanismi di identificazione dell’elettore che rendano inutilizzabile il plico se non si è il suo legittimo destinatario.

QUESTIONE CITTADINANZA

Per quanto riguarda la cittadinanza, l’ultima proposta che ho presentato, ascoltando anche i suggerimenti che in questi anni mi sono pervenuti sul tema, prevede di limitare la trasmissione automatica della cittadinanza iure sanguinis alla seconda generazione, introducendo la possibilità di trasmetterla anche alla terza e quarta generazione, previa verifica di un legame culturale con il nostro paese, ad esempio la conoscenza della lingua italiana. Sarebbe una soluzione di buon senso a mio avviso. Come anticipavo prima, l’estrema generosità della nostra legge sulla cittadinanza ha inevitabili effetti proprio sulle nostre comunità all’estero.

COME CURARE RAPPORTI TRA LA POLITICA ITALIANA E QUELLA ALL’ESTERO?

 Gli italiani che vivono all’estero devono rispettare le leggi (la politica) e le regole del paese in cui si trovano ed é importante anche che la politica italiana tuteli loro: Ad esempio lei cosa farebbe per rafforzare i rapporti tra i politici britannici e i politici italiani?

Questi ponti esistono già e sono molto attivi; esistono infatti i gruppi di amicizia interparlamentare. Io ad esempio faccio parte dell’Unione interparlamentare Italia-Regno Unito; in questi anni abbiamo organizzato diversi incontri di confronto proprio con i parlamentari britannici. Nel giugno 2019, ad esempio, ci fu proprio una missione a Londra.

On Elisa Siragusa alla delegazione gruppo rapporti Italia-UK
On. Elisa Siragusa alla delegazione gruppo rapporti Italia-UK

Ci dica tre motivi per votarla alle prossime elezioni.

Le dico il motivo principale per votare Alleanza Verdi-Sinistra Italiana. Perché siamo l’unico partito che mette al centro del dibattito politico la crisi climatica e la crisi sociale nel nostro Paese; crisi sociale che ogni anno spinge migliaia di italiani ad emigrare all’estero; e crisi climatica che ci deve coinvolgere tutti, indipendentemente da dove viviamo.

L’ho sempre detto, lo dico sin dal 2018: voglio un’Italia dei diritti, un Paese in cui poter tornare, e non da cui scappare; voglio un’Italia dove emigrare sia un’opportunità, e non una scelta obbligata. Ma voglio anche un’Italia che abbia una visione per il futuro, per i nostri figli e i nostri nipoti.

Io, come parlamentare uscente, sto dando il mio contributo alla lista Alleanza Verdi-Sinistra; una lista che ha tutte le carte in regola per essere la vera sorpresa di queste elezioni.

All’estero come sappiamo ci sono le preferenze: gli italiani possono dare un voto al programma di lista, e fino a due voti di preferenza ai candidati.

Di sicuro in questi anni non ho avuto paura di espormi con posizioni anche radicali. Chi mi ha seguito sa quali sono le mie convinzioni, le mie posizioni. Insomma, chi voterà per me, lo farà sicuramente perché ha apprezzato le mie posizioni e le mie battaglie, e per darmi la possibilità di continuare il lavoro già iniziato in questa legislatura.

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