Londra ( Stefania Scatena) L’Inghilterra non ha avuto l’Olocausto eppure é importante ricordarlo anche qui in Gran Bretagna. 

L’inghilterra ha molti sopravvissuti dell’Olocausto ancora in vita, e ha difeso l’Europa dai nazisti. Gli ebrei inglesi erano stati elencati alla Conferenza di Wannsee tra i popoli da sterminare e sarebbero andati incontro alla stessa sorte dei correligionari nell’Europa occupata se la Gran Bretagna avesse perso la guerra.

Holocaust Memorial Day Trust (HMDT) è la onlus che promuove e sostiene il Giorno della Memoria in Inghilterra. Questa giornata viene celebrata nel Regno Unito a partire dal 2001, con un evento su scala nazionale a Londra e oltre 2000 attività locali che hanno luogo il 27 gennaio o nei giorni vicini.

La prima fonte di informazioni sugli ebrei nelle isole britanniche è del 1070, che menziona la comunità ebraica giunta in Inghilterra dalla Francia con il re Guglielmo il Conquistatore.

Nel 1656 a Londra si era formata una comunità ebraica sefardita, la cui presenza era stata consentita da Oliver Cromwell. Nel 1701 fu completata la Sinagoga Bevis Marks, la più antica sinagoga ancora in uso nelle isole britanniche.

Gli italiani Ebrei a Londra

Molti italiani Ebrei arrivarono a Londra non per scappare dalle persecuzioni, ma in cerca di Lavoro. Non c’é mai stata una comunitá italiana vera e propria ebraica a Londra, eppure gli Ebrei italiani hanno avuto un ruolo importante nelle banche inglesi.

La relazione tra Ebraismo inglese e l’Italia risalgono al Medioevo. La maggior Parte degli ebrei inglesi proveniva dalla Francia, Germani, e sicuramente dall’Italia “madre” di tutte le comunutá degli ebrei in Europa.

Se guardiamo all’onomastica degli ebrei inglesi in quel periodo medioevale, notiamo il cognome ” Lombardo” che sintetizzava appunto le origini italiane Ebraiche in Gran Bretagna.

Lo scenario è quello del cuore della City: Lombard Street (che però al tempo si chiama ancora in parte Great Tower Street) dove sono insediati i banchieri italiani. Il termine “lombardo” è la parola, vagamente dispregiativa (un po’ come il tedesco “Welsch” e l’anglo-americano “Dago”) per indicare gli italiani in genere. Anzi, i “lombardi” non provengono dall’odierna Lombardia, bensì dal Piemonte (Alba, Asti, Chieri) e dall’Emilia (Piacenza).

La Lombard Street di oggi non è più quella del tempo dei banchieri italiani: distrutta dal terrificante incendio che ha divorato Londra nel 1666, è stata completamente ricostruita.

Oggi si possono ricordare gli ebrei in UK e a Londra visitando il jewish museum, dove una ricca collezione di oggetti ci fa rivivere quel periodo e la memoria di quei giorni e quelle persone tra cui gli italiani.

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Leggi anche l’incontro con il Rabbino di Roma qui:

A colloquio con la comunità ebraica più antica al mondo

D: Cominciamo dalle origini. Si può essere ebreo, nascendo da madre ebrea o diventandoci attraverso una conversione di fronte ad un tribunale rabbinico. Cosa significa essere ebrei?

R. Di Segni: Ci sono tante discussioni antiche ed attuali sull’identità ebraica. L’ebreo ortodosso si considera appartenente ad un sistema nel quale le regole devono essere osservate secondo i dettami tradizionali. In realtà ogni ebreo è tenuto ad osservare le regole secondo la tradizione, anche se non si definisce ortodosso. La differenza tra ebreo e non ebreo invece è che la condizione ebraica si ottiene con la nascita o attraverso una libera scelta ma quest’ultima presuppone l’impegno all’osservanza delle regole. Non è un atto puramente teorico. Ti devi impegnare a vivere in maniera completamente differente. Poiché è un impegno molto gravoso, noi tradizionalmente non andiamo in cerca delle conversioni, anzi facciamo il possibile per scoraggiare le persone perché non occorre essere ebreo per essere persone oneste e degni di premi in questo e nell’altro mondo.

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