Il male del secolo scorso, non ancora sconfitto in quello attuale, ha nome neoplasia.
Ai più nota come tumore, è la formazione anomala, all’interno di uno o più organi, di un tessuto composto da cellule diverse da quello precedente. Quando le cellule normali risultano danneggiate, vengono eliminate dall’apoptosi (una forma di morte programmata di queste ultime, condotta dal corpo in modo regolare durante tutto il ciclo vitale), quelle cancerogene invece la evitano, e continuano a riprodursi in modo irregolare. La degenerazione si manifesta in conseguenza di danni genetici a carico di una singola cellula, per mezzo di agenti chimici, fisici o biologici. Questi ultimi innescano la trasformazione della cellula da normale a neoplastica. Il tumore è benigno se localizzato e arrestabile, maligno se tende a invadere gli altri organi, distruggendoli.
Sono stati individuati numerosi tipi di tumore, fra cui si distinguono quello al seno, che colpisce il 10% delle donne e presenta fattori di rischio in caso di predisposizione, obesità, o lunga esposizione agli ormoni prodotti dall’ovaio prima della menopausa. Causa diretta del cancro ai polmoni è il fumo: attivo e passivo. Ma non solo; influiscono anche materiali radioattivi, gas inquinanti, nichel, amianto, cromo e derivati del catrame. Il carcinoma al colon retto, poi, è tipico dei paesi ad alto tenore di vita: deriva da una dieta priva di fibre, frutta e verdura, e troppo ricca di grassi. Altre forme sono il cancro alla prostata, quello del pancreas, dell’utero e dell’esofago, nonché l’angiomiolipoma renale, il tumore della tiroide, quello cerebrale, della laringe, dello stomaco e di Wilms. Talvolta, alcuni di essi si manifestano in modo ambiguo, comportandosi in maniera inclassificabile (ad azione biologicamente incerta) o borderline, in equilibrio fra il benigno e il maligno. Nei casi suddetti, il decorso è lento e la frequenza delle metastasi è bassa.
Le cure più frequenti sono la che mio e la radioterapia. La prima studia la sensibilità del tumore a determinate sostanze, e adotta una cura farmacologica specifica di paziente in paziente, a base di tassolo e inibitori della proliferazione cellulare; la seconda bombarda con raggi gamma le cellule maligne, rese più vulnerabili alle radiazioni dalla grande velocità di riproduzione. Ognuna di esse presenta fattori di rischio notevoli e uno stress fisiologico di alto livello, per cui la miglior cura è la prevenzione. Esistono programmi di screening bene impostati dalla letteratura scientifica internazionale, che permettono di avere diagnosi precoci e promuovono, nel contempo, campagne di sensibilizzazione sui comportamenti e gli stili di vita più corretti. Ai fini di allungarla e renderla un calvario meno doloroso, provante, non solo per gli ammalati.