Nell’ambito della salute mentale operano diverse figure professionali la cui differenza nei ruoli e nelle competenze non è spesso chiara. Se da una parte l’interdisciplinarietà e la collaborazione tra le diverse figure professionali è molto importante ai fini di un buon esito del trattamento, d’altro canto è bene aver chiaro quali sono le differenze tra le diverse figure.
Pertanto l’obiettivo di questo articolo è di offrire una breve panoramica su quelle che sono le figure professionali della salute mentale sottolineandone le differenze.
- Psicologo, dopo aver completato il suo percorso formativo e ottenuta l’abilitazione, può esercitare la sua professione che consiste nell’offrire supporto a persone che soffrono di un disagio mentale, a riconoscere la natura dei loro disturbi e aiutarli ad allocare correttamente le risorse in modo tale da eliminare il disagio. Lo psicologo può inoltre effettuare diagnosi attraverso colloqui e la somministrazione di test psicologici, e collabora con altre figure professionali. Lo psicologo si fa anche promotore della prevenzione del disagio mentale; non può prescrivere farmaci e non può adottare trattamenti di natura psicoterapica, a meno che non abbia conseguito il titolo di Psicoterapeuta, per cui la laurea in psicologia (così come quella in medicina) è propedeutica. Lo psicoterapeuta ha eseguito una scuola quadriennale in psicoterapia ed ha appreso una tecnica atta a curare, attraverso tecniche non farmacologiche, i disturbi mentali. Durante i quattro anni di specializzazione, è stato istruito ad utilizzare uno specifico approccio e ha acquisito esperienza clinica, effettuando anche un percorso personale psicoterapeutico.
Gli approcci maggiormente conosciuti al giorno d’oggi sono quello psicoanalitico, psicodinamico, sistemico-relazionale, cognitivo-comportamentale e i cosiddetti approcci integrati. Per altre delucidazioni su questi approcci seguite il nostro prossimo articolo o consultate www.psicologialondra.com .
- Psichiatra, diversamente dallo psicologo, è maggiormente interessato all’eliminazione del sintomo attraverso la somministrazione di farmaci. Al giorno d’oggi, l’opinione nell’ambito della salute mentale concorda che l’integrazione farmaco/terapia è propedeutica al buon esito di un trattamento. L’intervento psichiatrico è necessario in situazioni di emergenza, in cui l’eliminazione repentina del sintomo è indispensabile. Tuttavia lo psichiatra è anche psicoterapeuta (la specializzazione in psichiatria rilascia anche il titolo di psicoterapeuta) e pone attenzione anche al vissuto della patologia del paziente.
- Counselor, invece, come intuibile la stessa parola, offre al cliente un rapporto di consulenza, atto a promuovere le potenzialità dell’individuo. In Italia non esiste ancora ufficialmente questa figura professionale, ma è riconosciuta nei paesi anglosassoni e negli Stati Uniti dove esistono specifici corsi per diventare counselor di solito della durata di 2 anni, in cui la persona, non necessariamente uno psicologo si forma al sostegno dell’individuo circa gli aspetti che il cliente stesso vuole migliorare.
- Neurologo è un medico che ha studiato medicina e che ha una specializzazione in neurologia. Al giorno d’oggi infatti quella che veniva chiamata neuropsichiatria è stata scissa in neurologia e psichiatria. Il neurologo si occupa di patologie nervose che hanno una evidente causa organica (una lesione a carico del sistema nervoso centrale), ictus, morbo di Parkinson, Alzheimer, i postumi di traumi cranici, epilessie etc.
Al giorno d’oggi si sta diffondendo la figura del Neuropsicologo che, laureato in psicologia, ha seguito un corso di specializzazione in neuropsicologia ed è abilitato alla diagnosi e alla progettazione di un intervento riabilitativo (di natura non farmacologica) di deficit di natura neurologica, offrendo una terapia continuativa e un sostegno disegnato sul reale potenziale del cliente.