Curiosita’storica- Il 12 febbraio del 1880 a San Giorgio La Montagna, nasceva uno dei piu’ famosi poliziotti italiani.E’ stato anche prefetto, senatore italiano e capo della polizia dal 1926 al 1940, Arturo Bocchini.
Un uomo che fu fondamentale per Mussolini e per gli italiani in un epoca di regime e di guerra. I giovani di oggi, tra internet e facebook non lo conoscono, e forse anche i libri di storia non gli hanno dato il giusto spazio e ricordo.
Eppure una sua invenzione i giovani la vedono e la usano, anzi ci si aggrappano ai concerti, nelle manifestazioni, nelle gare sportive, e dove ci sono migliaia di persone in ogni angolo del mondo: le transenne.
Le transenne, quelle di ferro per contenere le persone durante i corteii, per proteggere il flusso e la sicurezza delle persone.
Nel 1926, fu’ nominato Capo della Polizia e per 14 anni riesce a garantire la sicurezza personale di Mussolini, dopo gli attentati di Tito Zaniboni il 4 novembre 1925, del 1926 quello di Violet Gibson e infine quello del’11 settembre 1926 dell’anarchico Gino Lucetti.
Per proteggere Mussolini, Bocchini, costitui’una imponente squadra composta da cinquecento agenti denominata “la presidenziale”.
Erano hanni difficili,lontani dalle nostre quotidianieta’, e capire ogni singola azione, o decizione ‘e forse incomprensibile, ma Bocchini, ha lasciato un rigore e una formalita’ ancora viva oggi nei reparti della polizia.
Essere sopra le parti e prendere le dicisioni e trovare soluzioni in ambiti complessi.
Correva l’anno 1938, quando Adolf Hitler inizio’ il suo viaggio trionfale in Italia che duro 7 giorni,c’era anche la sua compagna Eva Braun . 300 locomotive accolsero a Bologna Hitler fischiando il vapore nell’aria e una folla di migliari di persone lo salutava ai lati delel strade. Dal Brennero a Roma. Hitler Arrivo alla stazione Ostiense, e poi giu’ fimo a Roma per incontrare il Re, Mussolini e il conte Ciano. Poi un corteo di carrezze scortarono i leaders al quirinale la sede del Re di Italia.
A controllare la sicurezza dei capi di stato, dietro alle quinte,invisibile e silenzioso, ma bene operativo, per contenere la folla che voleva salutare e abbracciare i loro eroi, c’era la mente e l’iniziativa di Bocchini.
Per raccogliere la massa delle persone, per farla stare ordina, secondo gli schemi del fascismo, a
Bocchini venne l’idea di mettere davanti alle persone dei pezzi di legno ( prima) , in ferro dopo, alte poco di piu’ della vita, leggere, che poterssero far vedere e nel solito tempo contenere l’esuberanza delle persone. E inoltre davano una armonia geometrica perferfetta e squadrata tanto amata da Mussoloni.
E cosi sono nate le transenne ad incastro, ancora oggi usate in tutto il mondo.
Naturalmente Bocchini, non va ricordato solo per questo, ma per aver dato le basi e le regole che ancora oggi vengono applicate in polizia oggi.Anche dopo la sua nomina a Capo della Polizia, avvenuta durante il fascismo, sostanzialmente non fu mai uomo di partito anche se ovviamente dovette destreggiarsi nelle logiche del regime.
Bocchini si guadagno’ la simpatia di Himmler ma non gli concede di instaurare in Italia una rete fiduciaria al servizio del Terzo Reich per indagare sui comportamenti dei cittadini tedeschi residenti in Italia.