Londra (Philip Baglini e Rosita Dagh) – La Crew Dragon di SpaceX deve la sua nascita anche al genio e alla creatività di un italiano: l’ingegnere milanese Andrea Avaldi, 55 anni, laureato al Politecnico di Milano.

La capsula spaziale di Elon Musk (fondatore di Space X e Tesla), il cui lancio da Cape Canaveral è stato rimandato a sabato 30 maggio per cause metereologiche, ha una identità “Made in Italy” che ha preso forma grazie ad Andrea a cui è stato assegnato un alto grado di responsabilità sulla progettazione. L’ingegnere Avaldi ha infatti disegnato le strutture che consentiranno alla capsula di resistere alle pressioni del razzo Falcon 9 e alla velocità di 27mila chilometri orari con cui viaggerà partendo dal suolo americano.

Se la missione dovesse riuscire, portando i due astronauti (Bob Behnken e Doug Hurley) sani e salvi sulla stazione ISS, significa che dalla fine del 2020 gli americani potranno usare il nuovo mezzo firmato Space X evitando il pagamento di 80milioni di dollari, versato solitamente per salire a bordo della Soyuz russa.

Per questo il lavoro dell’ingegnere milanese rappresenta uno dei tasselli fondamentali per rendere la missione “possible”. Elon Musk ha da subito capito la determinazione e la dedizione di Andrea, due qualità fondamentali in qualsiasi settore lavorativo ma soprattutto in quello aerospaziale e per questo lo ha ingaggiato.

Andrea, infatti, premiato dal Politecnico di Milano con l’ “Award for innovation”, ha subito iniziato a lavorare dopo essersi laureato, progettando barche da competizione all’avanguardia con il suo amico e collega Fabio Bressan. Successivamente si è dedicato alla creazione  dello scafo di Luna Rossa e dell’azienda velistica Artemis fino a collaborare con gli inglesi progettando eliche dei generatori eolici da installare nel mare. Quando presentò il suo Curriculum a Space X è riuscito quindi a conquistarsi l’attenzione di Elon Musck  che nel 2018 lo invitò a diventare parte del suo team per disegnare Crew Dragon.

La capsula spaziale di SpaceX rappresenta per la NASA uno dei più grandi passi che l’America abbia mai fatto negli ultimi 9 anni, da quando lo shuttle è stato abbandonato (per l’elevato costo e la sua pericolosità) costringendo gli americani a chiedere aiuto ai russi. La Crew Dragon invece renderà l’America auto-sufficiente segnando una nuova era della conquista dello spazio, ospitando nel team anche un italiano.