Roberta Chiatti (Londra) – In Inghilterra i passaporti vaccinali non saranno richiesti nei pub e nei ristoranti, a dichiararlo è stata Kate Nicholls (CEO di UK Hospitality) su Radio London ONE. Durante l’intervista Nicholls ha confermato quanto dal 12 aprile, i cittadini potranno recarsi nei locali senza mostrare alcuna certificazione sanitaria.

Tuttavia  sia lo staff che i clienti dovranno seguire le regole di distanziamento sociale e indossare la mascherina, a meno che siano a tavola per consumare i pasti.

Questa è buona notizia per l’intero settore perchè se fossero stati introdotti i certificati “si sarebbero presentati costi aggiuntivi per i datori di lavoro, costretti a impiegare nuovi dipendenti posti all’ingresso dei locali  per controllare i passaporti” – dichiara Kate Nicholls che ha aggiunto: “inoltre, secondo l’attuale campagna vaccinale molti giovani dovranno aspettare il proprio turno a fine estate, pertanto i locali sarebbero stati costretti a escludere questa clientela con una conseguente perdita economica”.

Se i passaporti vaccinali non saranno richiesti nei pub e ristoranti potrebbero però essere introdotti per accedere a festival, teatri o stadi così come per viaggiare all’estero. Su quest’ultimo tema il settore si chiede cosa accadrà al turismo.

Secondo le previsioni di Kate Nicholls, ci sarà un aumento di inglesi che viaggeranno entro i confini del Regno Unito, dopo aver registrato un alto numero di prenotazioni in Scozia, Inghilterra e Galles e questo beneficerà l’economia interna. D’altra parte, gli esperti avvertono che a causa di questa apertura si registrerà un picco di casi d’infezione, simile a quello registrato a gennaio 2021. Se questo avverrà e significherà tornare in lockdown, Kate Nicholls dichiara che il settore non sarà capace di affrontare un ulteriore chiusura nonostante gli incentivi del governo come il furlough scheme e il Recovery loan scheme.

Ascolta l’intervista per saperne di più: