Sabrina Kay (Londra) – L’obbligo di indossare la mascherina e lo smartworking potrebbero rientrare in vigore se le ammissioni ospedaliere continuano ad aumentare. 

A dichiararlo i membri del gruppo consultivo scientifico per le emergenze (Sage) che hanno notato quanto in soli 3 settimane il numero di pazienti ricoverati in ospedale è aumentato, superando i livelli di norma.

Alcune ricerche condotte dal governo britannico mostrano che a inizi luglio – ancor prima di rimuovere le restrizioni del 19 luglio – il paese aveva già raggiunto 745 ammissioni giornaliere in ospedale. 

Solo lunedì, 19 luglio, c’erano 4,567 pazienti in ospedale, di cui 611 sui lettini con i ventilatori. Mentre invece, martedì 20 luglio, 46,558 erano le persone positive al covid e 96 i morti. 

Per chiudere il cerchio, in un articolo esclusivo, il The Guardian dichiara  di aver ricevuto una chiamata da alcuni membri che lavorano alle frontiere (rimasti in anonimo) che hanno testimoniato di aver ricevuto un documento governativo secondo cui non sono più tenuti a fare “controlli Covid” in aeroporto a passeggeri provenienti da Paesi arancioni o verdi. 

Per controlli covid ci si riferisce al verificare se un passeggero ha eseguito un test pre-partenza, ha compilato il Passenger Locator Form o ha prenotato in anticipo il Travel Package test da eseguire nel giorno 2 e 8 della quarantena. 

La domanda che molti si pongono ora è: da quanto tempo gli ufficiali possedevano queste comunicazioni? Se avessero veramente chiuso un occhio da diverse settimane, sarebbero diverse le persone che potrebbero aver già diffuso il virus in UK, e se cosi fosse si spiegherebbe anche l’aumento vertiginoso delle infezioni nel Paese. 

Il Governo non ha commentato sui documenti trapealati sul The Guardian ma ha solo detto che per legge le compagnie aeree e gli ufficiali delle frontiere sono tenuti a fare i controlli.