Londra – La resistenza pacifica e spontanea di alcuni Ucraini, fa il giro del mondo, e il loro messaggio e’ piu’ forte delle altre notizie, piu’ forte di un ogni bomba che distrgge e anienta. La resistenza pacifica invece ha la forza della speranza, del non mollare, ma nemmeno per distruggere, anzi per proiettare nel futuro una ragione di vita.

Ed ecco allora che una bambina canta Frosen, dentro un bunker, e diventa un simbolo di speranza in questa guerra assurda, in questa guerra che alla fine non avra’ nessun vincitore ma solo vinti, solo cadaveri di donne e bambini, per una non senso, o solo per una senso Russo.

 

 

La forza spontanea di questa bambina e il suo canto si elefano dal bunker e fanno il giro del mondo. Una bambina disarmata ma con la forza di vivere, una bambina che non ha nulla a che fare con la geopolitica, con le armi nucleari, con un Puntin scellerato e irragionevole, ha saputo infondere coraggio e sostegno alle persone impaurite dentro un bunker. Questa e’ la vera forza.

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E dall’altra parte della citta’, a giornalista KaterinaSergatskova, fotografa l’esterno della casa di Kiev dell’architetto urbanista Lev Shevchenko. si vede una finestra e dietro i libri, parole perfettamente impilate, la cultura messa a scudo, a simbolica protezione della furia della guerra.

Puo’ una canzone o dei libri femare le bombe? No assolutamente no, ma e’ il grido sordo potente che emanano queste immagini simboliche e e’ importante, che e’ una fucilata ad un regime ingiusto e crudele. La forza della cultura come sottolineare che ancora l’uomo non e’ acculturato abbastanza per non fare le guerre e forse che non conosce la storia.

Oppure l’Italiano Davide Martello, nome e origini siciliane ma 40 anni passati nella foresta nera in Baviera, è arrivato ieri al confine tra la Polonia e l’Ucraina a Medika, potandosi dietro il suo pianoforte su un rimorchio a due ruote con una missione: suonare per tutti i rifugiati della guerra tra Russia e Ucraina.

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La musica come una fiamma che riscalda la puaura e vuole trovare il coraggio per andare avanti. Due simboli che rimmarrano nei libri di storia tra le macerie di un popolo che grida una pace che pare essere ancora lontana.