
Londra (Sara Loprete) Questa é la storia, vera, diuin ragazzo autistico che non sapeva leggere o scrivere fino a 18 anni ora é diventato il più giovane professore di colore dell’Università di Cambridge.
Jason Arday, 37 anni, non ha parlato fino all’età di 11 anni dopo che gli è stato diagnosticato l’autismo.
Arday non si é arreso, il suo cuore andava é andato oltre e oggi é diventato il professore nero più giovane di sempre dell’Università di Cambridge.
Il professor Jason Arday, 37 anni, ha lottato con l’autismo e con i suoi ritardi nell’apprendimento che lo hanno lasciato senza poter parlare fino all’età di 11 anni.
Terapisti e consulenti avevano detto ai suoi genitori che la sua vita sarebbe stata molto difficile e che non sarebbe stato in grado di vivere senza una assistenza continua e in un istituto.
Arday ora ha assunto una delle cattedre più prestigiose di professore a Cambridge in una delle universitá piú prestigiose al mondo.
Professore di sociologia questo oggi é il suo ruolo all’universitádi Cambridge e ricorda di essere stato “violentemente respinto” quando ha iniziato ad iscriversi ai corsi e poi ai corsi di insegnamento.
Il professore Jason Arday, é giusto chiamarlo cosi ora, e di Clapham, Londra, e ha dichiarato: “Quando ho iniziato a scrivere documenti accademici, non avevo idea di cosa stessi facendo. Non avevo un mentore e nessuno mi ha mai mostrato come scrivere.
“Tutto ciò che ho presentato è stato violentemente rifiutato. Il processo di revisione tra pari è stato così crudele, è stato quasi divertente, ma l’ho trattato come un’esperienza di apprendimento e, perversamente, ho iniziato a godermelo”.
Gli è stato diagnosticato un ritardo dello sviluppo globale quando era bambino, che ha influito sulla sua capacità di imparare a parlare e leggere. Nonostante questo aveva enormi domande da porre al mondo.
Il professor Arday ricorda di aver pensato: “Perché alcune persone sono senzatetto? Perché c’è la guerra? Ricordo di aver pensato che se non ce la facessi come giocatore di football o giocatore professionista di biliardo, allora voglio salvare il mondo”.
Alla fine ha imparato a leggere e scrivere da adolescente ed è diventato un insegnante di educazione fisica dopo aver studiato all’Università del Surrey.
Crescere in una zona svantaggiata e diventare un insegnante di scuola gli ha permesso di conoscere in prima persona le disuguaglianze sistemiche che i giovani appartenenti a minoranze etniche devono affrontare nell’istruzione.
Sapeva di voler studiare e imparare sempre di più, ma aveva poca formazione o guida per farlo. All’età di 27 anni scrisse sul muro della sua camera da letto a casa dei suoi genitori: “Un giorno lavorerò a Oxford o Cambridge”.
Ricorda di aver parlato con il suo amico e mentore universitario Sandro Sandi: “Sandro mi ha detto, ‘Penso che tu possa farcela – penso che possiamo affrontare il mondo e vincere.’ Guardando indietro, è stato allora che ho creduto davvero in me stesso.
(morale?: ” Mai credere a cosa ti dice la gente, mai mollare, e credere solo in noi stessi”