Il Tribunale del riesame respinge la richiesta dei legali di Rudy Guede, il giovane della Costa d’Avorio, indagato per aver preso parte all’omicidio di Meredith; l’uomo quindi rimarrà in carcere.
Dalle ricostruzioni fatte dagli inquirenti, infatti, si evince che la sera dell’assassinio e quella che lo ha preceduto nelle dichiarazioni "assolutamente inattendibile dell’ivoriano, contrastano con le risultanze obiettive del procedimento." Infatti, non si trova collegamento, neI testimoni, che la sera precedente avrebbero visto Guede incontrare Meredith Kercher ed averle dato appuntamento per la sera dopo. Al momento è chiaro per i giudici che la sera del 1 novembre, tutti e tre i presunti colpevoli si trovassero nell’abitazione dove è stato ritrovato il corpo della studentessa uccisa. Rimane ancora oscuro il movente del delitto. "È inaccettabile – sostengono i giudici – che senza una ragione di forte attrito o una situazione di estrema alterazione, giovani coetanei della vittima abbiano portato la loro sconsideratezza fino al limite estremo del cruento delitto".
La sera dell’omicidio in casa di Meredith Kercher c’erano più persone e tutte hanno partecipato al delitto. Lo scrivono i giudici del Tribunale del Riesame che oggi hanno depositato le motivazioni in base alle quali hanno respinto la richiesta di scarcerazione di Rudy Hermann Guede. Il giovane ivoriano per i giudici non può essere scarcerato per tre ragioni: la "forte pericolosità sociale", il "pericolo di fuga", e il rischio di "inquinamento delle prove" e inoltre la sua ricostruzione dei fatti è "minata da falsità". Insieme a Rudy, dicono chiaramente i giudici, in casa quella sera c’erano Amanda Knox e Raffaele Sollecito, e i riscontri scientifici e investigativi proverebbero che il delitto fu un’azione di gruppo, caratterizzata da efferatezza, in cui nessuno ebbe un ruolo passivo. I giudici riconoscono che il punto debole è il movente, che al momento non è stato individuato. Sul fronte investigativo nuovi elementi sono emersi dal sopralluogo effettuato ieri nell’abitazione di Meredith. La scientifica avrebbe trovato tra l’altro una copia di un libro di Harry Potter che Amanda aveva detto di avere letto la sera dell’omicidio, ma quando era a casa di Raffaele, mentre è mistero sull’impronta di scarpa trovata vicino al cadavere, che sarebbe quasi scomparsa ma presenterebbe una stellina identica a quella delle scarpe di Sollecito. E oggi nella scarpata vicino alla casa è stato effettuato un nuovo sopralluogo commissionato dai legali di Raffaele, alla ricerca di quella che definiscono "la vera arma del delitto".
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