VENTOTENE, NAPOLI – E’ avvenuto oggi a Ventotene, un’isola vicino Napoli, l’incontro tra i Presidenti del Consiglio di Italia, Francia e Germania, il primo significativo vertice post-Brexit, nel quale si sono discussi vari aspetti dell’attuale condizione dell’Unione Europea: la fragilità dell’economia e la difficile questione della sicurezza tra ondate migratorie e terrorismo. Il vertice di oggi è stato in qualche modo una “preparazione” a quello che si svolgerà il prossimo 16 settembre a Bratislava, dove parteciperanno tutti e 27 gli Stati Europei, per discutere delle prospettive di rilancio dell’integrazione comunitaria dopo l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea.
La scelta del punto di incontro per oggi non è stata casuale: Ventotene si può considerare un vero e proprio simbolo dell’europeismo in quanto luogo nel quale venne scritto il famoso “Manifesto per l’Europa“, ad opera di Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi, durante il loro periodo di prigionia nell’isola nel periodo fascista. Uno degli ideali di questo Manifesto era proprio quello di voler creare un’Europa unita, senza stati sovrani che soffocassero le identità degli altri; proprio questo concetto è stato usato dai “Leave” durante la campagna per il referendum: essi sostengono che, seguendo quest’idea, l’Europa si stia trasformando in un “superstato” che soffoca le identità nazionali, tra le quali quella britannica.

La realtà è tuttavia – e fortunatamente – molto diversa: né il meeting di oggi né il prossimo che si terrà a Bratislava, saranno sede di discussione della possibilità di fare dell’Europa un “superstato” che annulli le singole identità nazionali. I motivi sono principalmente tre, come fa notare Tony Barber nel suo articolo: innanzitutto, come sottolineato anche dal Presidente del Consiglio Europeo, Donald Trusk, i cittadini europei non si sentono europei; il sentimento di europeismo non è condiviso a tutti i livelli della socialità. In secondo luogo, molti governi non vogliono che si arrivi alla costruzione di un “superstato”: alcuni chiedono anzi la riassegnazione di alcuni poteri affidati agli organi europei agli stati singoli, come la Polonia, ora il quinto Stato per grandezza, dopo l’uscita del Regno Unito. Infine, la Germania – stato importantissimo nell’UE – sostiene che l’Europa abbia ancora molti problemi da risolvere prima di potersi porre un obiettivo così ambizioso come la creazione di un superstato: in particolare, le economie di Francia e Italia hanno ancora molta strada da fare prima di potersi considerare stabili.
Ciò che si è evinto dall’incontro di oggi è la volontà dell’Europa di volersi rinnovare dopo un evento così decisivo e importante come quello dell’uscita del Regno Unito: nelle parole di Renzi, nel vertice di Bratislava si metteranno le basi per la costruzione di una nuova Europa, con misure economiche differenti, investimenti sulla manifattura e sulle energie rinnovabili, controllo dei confini e delle partenze e maggiore attenzione ai giovani. Proprio Ventotene diventerà la sede di un campus universitario per giovani europei.

Ancora una volta, i tempi non sono ancora maturi affinché si possa dare una risposta definitiva alla domanda “Cosa succederà dopo la Brexit?“. I punti interrogativi sono tanti, le risposte ancora poche: l’Europa non si trova in una condizione di totale stabilità ma, allo stesso tempo, non è nemmeno sull’orlo del totale scioglimento, come molti commentatori inglesi vogliono far credere. Allo stesso modo, l’idea di un’Europa politicamente unita, così come era stata idealizzata dai padri dell’europeismo 75 anni fa, è attualmente ancora remota e quasi decisamente utopica.