Alto ben 7 metri, il Pollice puntanto verso l’alto, opera dell’artista contemporaneo David Shrigley, mostra l’apertura di Londra, creatività e ottimismo, nonostante la Brexit. Questo è lo spirito con cui il Regno Unito affronta la Brexit, con tanta positività, tanto ottimismo, con un Pollice all’insù. E soprattutto dopo la Brexit, va sottolineato che Londra rimarrà APERTA.
Pollice alzato contro la crisi, per dire che tutto è ok, per affrontare la Brexit.
Brexit, pollice all’insù? Brexit, MI PIACE?

Si attiva pertanto l’articolo 50 del trattato di Lisbona -firmato da May per l’appunto- per l’avvio formale dell’iter di questo divorzio dall’UE.
E così come ogni divorzio, segue la separazione dei beni, non certo facile da fare.
La Gran Bretagna rivendica la proprietà dei loro vini; non tanto per la cifra contabile (solo 3 milioni di euro), quanto piuttosto per una questione di principio. A questo si aggiunge la partita sulle proprietà immobiliari, le cui cifre, invece, si aggirano su una decina di miliardi di prezzo di acquisto; certo i prezzi saranno aggiornati ai valori di mercato attuale. Difficile, però, si presenta la spartizione dei beni: la Gran Bretagna era amalgamato, come il sale oramai sciolto nell’oceano dell’Unione Europea e cercare di discernere i componenti del NaCl (sale) con il mare è alquanto difficile.
Pare, infatti, che non toccherà quelli che sono già da tempo qui a Londra, ma potrà avere ampi riverberi su coloro che hanno intenzione di venire a Londra, ma che ancora non si sono inseriti nel tessuto inglese.Tutto, però, è ancora nella nebbia, ancora da svelare.

Durante la conferenza dei Tories di ‘sta mattina, Theresa May ha annunciato che il Regno Unito non deve subordinarsi a nessun Paese nella decisione della politica sull’immigrazione, ma deve riprendere il controllo dell’immigrazone; inoltre, ha illustrato l’intero iter per l’uscita dall’Europa: entro il 2019 il Regno Unito sarà dunque fuori dall’Europa. May ha, però, assicurato la stabilità negli scambi commerciali tra le aziende e le compagnie con il resto d’Europa.
Dopo l’annuncio, è stato immediato il CROLLO DELLA STERLINA, sfiorando il minimo storico. Il Chancellor Hammond ha dichiarato che per il regno sarà un periodo molto turbolento, ma sarà disposto a fare tutto il necessario per ristabilizzare l’economia britannica. Lo scopo di Theresa May è strappare un accordo con l’Unione Europea per negoziare gli scambi e creare un free market per il Regno Unito. Il leader dei liberal democratici, Tim Farron, l’ha già definito un disastro che non porterà a niente.
A certe domande non è affatto facile rispondere, anche perché non c’è una risposta univoca, a quanto pare. Sta di fatto che la convivenza more uxorio -o semplicemente la separazione dei beni sin dal principio- in questo caso probabilmente non avrebbe portato a questo problema. La causa primordiale del divorzio è per l’appunto il matrimonio. È triste dover ammettere che talvolta questioni così banali ci sfuggono.