
Londra – (intevista all’industriale e impreditore Maurizio Bragagni)- Non con difficolta’, ma con tanta determinazione la Trators Ltd e’ un marchio internazionale conosciuto in tutto il mondo. La strada in salita, le difficolta’ e i successi raccontati dal giovane Maurizio Bragagni
A 41 anni lei è Amministratore Delegato di Tratos Ltd, un bel traguardo vero?
Da una decina d’anni ho raggiunto questo traguardo, CEO di Tratos, Chief Operative Officer,
responsabile delle societa’ estere e membro del consiglio di amministrazione dalla Tratos CaviSpa. Una sfida bella, che mi ha consentito di viaggiare per il mondo, aprire uffici in 5 continenti, econoscere culture e persone nuove. Ogni volta ho affrontato una sfida diversa ed interessante. Anche gli errori commessi nel tragitto mi hanno aiutato a crescere e con me e’ cresciuto il gruppo.

Avete uffici commerciali in Australia, Stati Uniti, Singapore, Germania, Spagna,Russia, Belgio, Canada, India, Emirati Arabi e Sud Africa. Paesi molto diversi fra di loro culturalmente, socialmente ma anche a livello industriale e di mercato?
Culture diverse, mercati diversi, ma il cuore dell’uomo è uguale, cerca sempre le stesse cose, ha lo stesso desiderio di felicità e bellezza che ho io, che abbiamo noi. In ognuno di questi Paesi posso nominare tre, quattro, in alcuni casi 100 di nomi di amici, che ho imparato a conoscere e con cui sono in rapporto commerciale fin dal 2000, è un’esperienza bellissima, chiamare casa il mondo.
La Tratos produce in Italia e Uk, questi sono gli unici luoghi produttivi del nostro gruppo, ed
esportiamo in 36 paesi nel mondo, dove abbiamo uffici commerciali. Siamo fieri di esportare cavielettrici, denominati Tratosflex , prodotti per uso portuale in Cina. Forse uno dei rari casi nelmondo, di esportazione verso la Cina, invece che importazione verso l’Europa. Proprio quest’annoabbiamo ricevuto dall’Associazione Giovani imprenditori Cinese, il premio BIGBEN, per averpromosso le relazioni tra Cina ed Uk.
Come siamo stati premiati dalla Municipalità di Liverpool inqualità di imprenditori dell’Anno, e dall’Ambasciatore Britannico a Roma Jill Morris con il LloydsAward 2017, per aver creato il cavo di Fusion 4 Energy (F4E). Il cavo superconduttore progettatoda Tratos, serve a riprodurre le condizioni per il processo di Fusione che avviene nel Sole, qui sulla Terra. Energia pulita infinita, in altre parole.
Devo fare una piccola premessa, quando 17 anni fa’ ho iniziato questa avventura, non conoscevonulla all’infuori dell’Italia, e nel viaggiare 220 giorni all’anno in giro per il mondo passo dopo passo, ho conquistato sempre più coscienza dell’importanza di ascoltare l’altro e di affermare la bellezza e l’onestà del nostro Paese. Ogni affare fatto male è un demerito per sè , e per gli italiani che verranno.
Quante volte ho dovuto combattere i pregiudizi sulla nostra nazione, creati da usanze commerciali passate. Ricordo il primo ordine in Cina con ZPMC, la più grande impresa di gru per porti, alla fine della mia presentazione dicevo: “Non commettere l’errore di comprare prodotti scadenti, ed assemblarli con i vostri, alla fine il risultato sarà scadente”.. Ricevetti applausi.
Poi Il presidente Fred mi avvicinò e sottovoce mi disse: “Ti sei forse dimenticato che vendevate auto con la ruggine”. Io non avevo mai venduto nessuna auto, si riferiva all’Italia degli anni ’70; perché’ negli anni ’70 come Italia esportavamo auto, che prendevano la ruggine.
Ti definisci avversario del “offshoring” cos’è e perché?
Offshoring e’ il trasferimento di produzione in paesi emergenti, off shore, al di là della spiaggia, la traduzione letterale. Dagli anni ‘90, molte delle imprese italiane hanno per motivi commerciali, di tassazione, di mercato, trasferito la produzione in Cina, Vietnam, ec. Noi, come Tratos abbiamo sempre investito nei siti originali di Pieve Santo Stefano, e Catania, ed abbiamo nel 2008 comprato e sviluppato uno stabilimento in UK. La ragione principale e’ la nostra missione (mission): Tratos nasce per creare lavoro in aree depresse. Tratos fu fondata nel 1966 in Toscana dall’ing Egidio Capaccini, che rientrato dall’Argentina, trovando il suo paese d’origine nelle stesse condizioni del 1947 , anno in cui era emigrato, decise, pertanto, di creare una fabbrica di trafilatura del rame in toscana (Tra-Tos= TRAfilerie TOScane), per dare lavoro ai suoi concittadini.
Per la stessa ragione nel 1989 apriamo uno stabilimento in Sicilia Catania, e nel 2008 uno stabilimento a Knowsley, due dei luoghi con più alto tasso di disoccupazione dell’Italia e della Gran Bretagna. Aggiungo la “Vision” di Tratos e’ unica: Cable for a moving world= Cavi per un mondo in movimento. Dovendo fornire le infrastrutture per un mondo in movimento Tratos non ha mai diviso un utile in 50 anni della sua fondazione, per un unico motivo, i soldi servono all’azienda che li deve investire per fare fronte alle sfide di un mondo in evoluzione, l’impresa ha uno scopo sociale superiore al profitto
stesso. Questo intendo, quando dico sono contrario all’offshoring, un imprenditore non può
chiudere uno stabilimento e trasferirlo in un Paese estero la produzione lasciando senza lavoro i propri concittadini.

Parliamo dell’appalto mondiale di “Fusion for Energy”?
Fusion for Energy è stato il più grande appalto mondiale nel settore dei cavi, vinto da Tratos. F4Enasce dall’accordo di Reagan, Thatcher, Gorbaciov, e di altri Pesi mondiali, ed e’ il tentativo di riprodurre la Fusione che avviene nel sole in terra, attraverso un cavo superconduttore che ricrea le stesse condizioni che avvengono nel sole, per generare energia pulita ed illimitata.
Tratos in una competizione mondiale ha vinto questo appalto per 50 milioni di euro, insieme ad Enea e Criotec.
L’eccellenza Italiana che vince le lobbies mondiali, questo e’ stato Iter, ma nessuno ne
parla in Italia. (http://www.fusionforenergy.europa.eu/mediacorner/newsview.aspx?content=418)
