(di Annamaria Santucci)

Le autorità britanniche hanno dichiarato il coronavirus “una minaccia seria e imminente per la salute pubblica”, dopo che altri quattro casi sono stati rilevati nel Regno Unito, portando ad 8 le persone contagiate. “Tutte le persone affette dal nuovo virus sono entrate in contatto con il primo infetto britannico che si era ammalato in Francia”, ha spiegato il professor Chris Whitty, chief medical officer for England. In Alta Savoia si trovano infatti ancora cinque britannici contagiati a causa di contatti con un altro turista che aveva contratto il virus a Singapore.

Il ministro della sanità britannico Matt Hancock ha assicurato che il Regno Unito attuerà tutte le misure necessarie per “garantire che il pubblico” sia protetto dalla trasmissione di questo virus.

Il bilancio delle vittime diventa intanto sempre più pesante. Ormai sono oltre mille i morti causati dall’epidemia, la maggior parte dei quali in Cina. Lievita anche il numero dei contagiati, che supera quota 40mila.

Le autorità sanitarie di Pechino hanno fornito il numeri ufficiali: i decessi sono 1.016, mentre i contagiati 42.200. La commissione sanitaria nazionale ha poi specificato che 103 delle ultime vittime sono state registrate nella provincia di Hubei, focolaio del virus.

Secondo quanto dichiarato dall’Organizzazione mondiale della sanità, che ha inviato una squadra di esperti in Cina, il numero di infezioni rilevate quotidianamente nel Paese si sta stabilizzando, ma non si può ancora concludere che l’epidemia abbia superato il suo picco. Questa – secondo Michael Ryan, responsabile del programma di emergenza sanitaria dell’Oms – “è comunque una buona notizia e potrebbe riflettere l’impatto delle misure di controllo che sono state messe in atto”.

Proprio a causa dell’elevato numero di vittime, secondo quanto riferiscono i media di Stato, la Cina ha intanto sollevato dall’ incarico diversi alti funzionari per la gestione dell’epidemia – il Segretario della Commissione sanitaria di Hubei e il Direttore della Commissione tra questi – accusati di aver nascosto o sottovalutato l’epidemia nei primi giorni, critiche esplose in particolare dopo la morte del medico Li Wenliang, arrestato per “aver diffuso voci” sul nuovo coronavirus insieme ad altri otto colleghi. ” I due alti funzionari della provincia di Hubei saranno sostituiti da una figura nazionale – il vicedirettore della Commissione Sanitaria Nazionale cinese, Wang Hesheng.

Intanto, uno studio pubblicato sul Journal of Hospital Infection, ha rivelato che il coronavirus può rimanere infettivo sulle superfici inanimate fino a 9 giorni, ma non è molto resistente. Bastano infatti detergenti a base di candeggina o disinfettanti a base di alcol o acqua ossigenata per ucciderlo.

[Foto: Telegraph.co.uk]