Roberta Chiatti (Londra) – Continua la tensione tra Israele e Palestina, mentre i leader politici esortano ad una tregua per evitare la guerra.

I militanti di Hamas hanno finora lanciato dozzine di razzi contro Israele dopo che gli attacchi aerei israeliani hanno ucciso alti comandanti e abbattuto un edificio a più piani a Gaza.

Questa guerriglia, scatenatasi lunedì, ha attira l’attenzione delle Nazioni Unite che avvertono stia per arrivare  una “guerra su vasta scala”.

Ciò che stiamo assistendo nelle ultime ore è frutto di settimane di crescenti tensioni israelo-palestinesi a Gerusalemme est, in particolare in un luogo sacro venerato da musulmani ed ebrei, dove i cittadini di Hamas chiesero a Israele di rimuovere la polizia in quella zona. Israele non obbedendo ha scatenato la rabbia dei palestinesi che hanno iniziato a lanciare i suoi razzi. 

La rabbia palestinese era già stata alimentata da una serie di scontri con la polizia dall’inizio del mese sacro islamico del Ramadan a metà aprile, quando molte delle loro famiglie che abitano a Gerusalemme Est ricevettero minacce di sfratto dagli israeliani. 

Questa è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. In realtà le tensioni ci sono sempre state. Gerusalemme Est è da anni una terra contesa tra le due parti ma i rapporti tra loro sono peggiorati quando nel 1980 Israele proclamò Gerusalemme Est sua capitale, contrariamente al parere di molti Paesi limitrofi che non ritengono opportuna questa annessione.

A view shows the site of an Israeli air strike amid a flare-up of Israel-Palestinian violence, in Gaza City May 11, 2021. REUTERS/Suhaib Salem

Intanto il primo ministro Benjamin Netanyaha prevede di inviare forze militari per aiutare la polizia a mantenere l’ordine nelle città sconvolte dalla violenza.

“Niente può giustificare una folla araba che aggredisce gli ebrei, e niente può giustificare una folla ebraica che aggredisce gli arabi”, ha detto in una dichiarazione video.

Netanyahu ha detto che il governo userà tutte le sue forze per proteggere Israele dai nemici.

Ma l’Autorità Palestinese ha condannato l’aggressione militare di Israele in un tweet, dicendo che “stava traumatizzando una popolazione già assediata di due milioni di persone”.

La torre, che è il terzo edificio alto ad essere distrutto dagli attacchi aerei di questa settimana, ospitava al-Aqsa TV, la stazione gestita da Hamas.

I residenti erano stati avvertiti di evacuare gli edifici prima che i jet da combattimento attaccassero; tuttavia, i funzionari sanitari hanno detto che c’erano ancora tanti civili deceduti.

Il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres si è detto “gravemente preoccupato” per le violenze in corso. Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite si è riunito per discutere la questione, ma non ha rilasciato una dichiarazione.

Mercoledì, in una telefonata con Netanyahu, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha offerto il suo sostegno alla sicurezza di Israele, ma ha sottolineato la necessità di ripristinare la calma.

“La mia aspettativa e speranza è che questo finirà prima o poi, ma Israele ha il diritto di difendersi quando ha migliaia di razzi che volano nel  territorio”, ha detto ai giornalisti alla Casa Bianca.

La Russia ha chiesto una riunione urgente del Quartetto del Medio Oriente (USA, UE, ONU e Russia).

Una dichiarazione del ministero degli Esteri russo ha citato un portavoce di Hamas che ha affermato che il movimento era pronto per un cessate il fuoco se Israele avesse fermato “atti violenti” a Gerusalemme est e “misure illegali nei confronti dei suoi nativi arabi residenti”.