Londra (Roberto Sarno) Boris Johnson, non aspetta nessuno e andra’ negli Emirati Arabi Uniti per sollecitare un aumento della produzione di petrolio da parte della OPEC, in un contesto di fondo che vede i prezzi del greggio a ridosso dei 100 dollari, questo per superare la crisi data dalla Russia.
Il primo ministro Britannico incontrera’ il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman.
“Non esistono soluzioni rapide – spiega il portavoce britannico Max Blain – questa è una sfida globale e servono soluzioni globali e non credo che basterà una sola visita per risolvere la situazione”. Le parole di Blain sono state condivise dallo stesso Johnson, che spiega come il viaggio sia parte di un piano di più ampio respiro volto a diminuire la dipendenza dell’Europa dalle forniture russe: “Dobbiamo assicurarci che gli altri produttori stiano facendo quello che possono – afferma il premier – l’aumento dei prezzi deve essere affrontato in ogni modo possibile”.
I legami di Johnson con il principe saudita bin Salman sono migliori di quelli del presidente USA Joe Biden, in quanto quest’ultimo predilige comunicare direttamente con il Re Salman, e il principe vede questo come una piccola “offesa”, ma lasciando la diplomazia, c’e’ da dire che anche questa operazione e’ mirata ad indebolire la Russia, non solo in questa fase ma per gli anni a venire.
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