Venezuela: aereo disperso con italiani, ancora nessuna notizia

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Caracas – Come riferiscono tutti i quotidiani venezuelani continuano le ricerche dell’area sconparso in mare a largo delle coste venezuelane, ma le autorità venezuelane si fanno sempre più scettiche sulla possibilità di ritrovare in tempi brevi i resti dell’aereo.

 Il gen. Antonio Rivero, direttore della Protezione civile venezuelana e comandante delle operazioni di soccorso, lo ha ripetuto ieri: «Se ci fosse qualcosa o qualcuno in acqua, con due giorni di ricerche incrociate che abbiamo effettuato tra aerei, elicotteri e unità navali, l’avremmo trovato».
Rivero sabato ha allargato il raggio delle ricerche, poi ieri le ha spostate per seguire correnti marine e direzione del vento, ma anche così sulla superficie del mare non si è trovato nulla. E ora le ricerche si spostano verso il fondo marino, perché ormai tutti sono convinti che l’aereo è affondato, portando con sè le 14 persone a bordo. Rivero ha quindi chiesto l’intervento della nave oceanografica venezuelana, in grado di scandagliare i profondissimi fondali della fossa marina attorno all’atollo de Los Roques, e ha chiesto l’aiuto delle autorità delle Antille Olandesi per ottenere un aereo di pattugliamento antisub. 

È una corsa contro il tempo anche adesso che quasi sicuramente non c’è più nessuno da salvare, per recuperare almeno i corpi. Dal momento che non è stato trovato neanche un piccolo pezzo del bimotore, può essere che l’aereo sia ammarato e che gli occupanti non siano riusciti ad uscire prima che affondasse, e sono morti affogati. Tra le ipotesi sulle cause dell’incidente, oltre alla rottura dei motori, la probabilità che sia mancato il carburante, magari per la chiusura errata del serbatoio, o che lo stesso carburante fosse adulterato. La ragione vera la sapremo solo se si riuscirà a ritrovare il Let-410.
Intanto i parenti dei dispersi (i romani Stefano Fragione, di 33 anni e la moglie, Fabiola Napoli, di 32, la famiglia di Ponzano Veneto – Paolo Durante, la moglie Bruna Guerrieri e le due figlie, Sofia di 6 anni ed Emma di 8 – Annalisa Montanari di 42 anni e Rita Calanni Rindina, di 46, di Bologna) non smettono di sperare. E ancora ieri hanno chiesto che le ricerche continuino. Nelle stesse ore in cui si veniva a sapere che un altro gruppo di turisti aveva rischiato una nuova tragedia: il velivolo sul quale viaggiavano nella stessa zona ha effettuato un atterraggio d’emergenza per la rottura di un motore. 
Intanto la Farnesina ha comunicato che il consolotao e l’ambasciata italiane in Venezuela sono attive e stanno monitorando la situazione 24 ore su 24.

Stanotte sembrava che alcuni pezzi dell’areo fosse stati ritrovati. Ma Antonio Rivero poco fa ha detto al sito "Globovision": "Le parti plastiche recuperate non appartengono a un aereo e sono in mare da almeno una decina di giorni". Rivero ha aggiunto che altri pezzi recuperati devono essere ancora esaminati.