Ancora un grande successo per la TIJ Events, che è riuscita a riportare i Marlene Kuntz sulle scene londinesi a pochi mesi di distanza dal concerto al Dingwalls.
Li abbiamo incontrati a poche ore dello show che si e’ tenuto all’Hoxton Square Bar & Kitchen.
E’ quasi il momento del soundcheck, ma abbiamo il tempo di una chiacchierata con Cristiano Godano, leader della band./ Il loro ultimo album, «Lunga Attesa», è appena stato lanciato.
Sonorità rock spigolose hanno fatto parlare i critici di «ritorno alle origini». E’ davvero così? E’ così, a quanto pare. Godano dice che per questa sera dobbiamo aspettarci un «concerto molto molto intenso» e «molto rock».
Ma protesta anche contro tutti quelli che in passato hanno rimproverato ai Marlene di non essere abbastanza rock. «Fa parte del nostro percorso provare a ogni disco a fare qualcosa di diverso dal disco precedente» – dice il cantante. «Se a qualcuno non piace la nostra musica perché non è abbastanza arrabbiata può sempre ascoltare altra musica più arrabbiata della nostra. I Marlene hanno diritto ad esplorare tutto il range di possibili emozioni.
Non c’è solo la rabbia: c’è il sentimento, la gioia… tante altre cose»./ E quando proviamo a chiedergli se il ritorno al rock è legato a una certa frustrazione o arrabbiatura che si respira in Italia, risponde che sì, «c’è qualcosa di molto teso nella situazione di oggi. Non solo a livello italiano. Perciò è vero che se volessi trarre ispirazione dalla realtà per “ruggire” ne avrei ben donde. Ma non è che io trascorro la mia quotidianità arrabbiato», anche perché – ci spiega – «io scrivo i testi dopo le musiche e quindi vado nella direzione di quello che la musica mi suggerisce».
Testi che si possono apprezzare – confessa – «con un po’ di pazienza». «Al primo ascolto il nostro linguaggio forse risulta estraniante. I Marlene Kuntz bisogna ascoltarli e riascoltarli». Possibilmente «in una situazione tranquilla» – suggerisce./ Ma se è vero che i Marlene non sono un gruppo così immediato, pure il successo di pubblico che stanno avendo nel loro tour europeo è grandissimo.
La reazione durante concerti fuori dall’Italia è incredibile – ci racconta Godano –, forse anche perché «è soprattutto la comunità italiana che viene a vederci e la nostalgia gioca un po’ a nostro favore». Italiani che sono fuori dall’Italia, dunque, ma non solo: spesso anche amici stranieri, che vengono portati ai concerti e dimostrano di apprezzare le performance della band cuneese. «La reazione è molto positiva – al di là della lingua. Io canto rock in inglese: non so come possa suonare nell’orecchio di un inglese…». Ma per ora l’esperienza è assolutamente positiva: il pubblico apprezza. / Time out. Il nostro tempo a disposizione è scaduto.
Cristiano deve andare a fare il soudcheck. Prima di scappare ha il tempo di ricordarci che in uscita c’è anche un altro progetto che riguarda i Marlene: «Complimenti per la festa». Si tratta di un docufilm celebrativo dei primi vent’anni di attività della band. Prodotto grazie ad un crowfunding da un’idea di Sebastiano Insinga, è uscito in Italia da pochi giorni e circolerà in oltre 60 sale cinematografiche.
La lunga attesa è finita, dunque. Non perdetevi il nuovo album. Se siete fan andate a vedere il documentario e stay tuned: perché altri imperdibili eventi stanno per sbarcare a Londra grazie alla TIJ Events./