I Calibro 35 al The 100 Club di Oxford Street Il primo gruppo italiano ad entrare nel tempio del rock.
E’ la prima volta che una band italiana varca la soglia dello storico The 100 Club di Oxford Street, Londra. Ed è la prima volta che una radio italiana (LondonONEradio – la radio ufficiale degli italiania a Londra ) ha avuto l’onore di seguire un evento in diretta da questo tempio sacro della musica.
I Calibro 35 saranno i protagonisti di questa serata unica: la band milanese – per chi non la conoscesse – nasce da una fusione tra la passione per la musica e il culto per cinema in stile poliziesco anni ‘70. Inseguimenti, pallottole vaganti, adrenalina, colpi di scena: provate a mettere su un loro disco e sarà come un viaggio all’indietro nel tempo. Ma i Calibro sono questo e anche di più. E’ appena uscito il loro ultimo lavoro «S.P.A.C.E»: li abbiamo raggiunti nel backstage per saperne di più.
E’ con noi Enrico Gabrielli, tastierista (e polistrumentista) della band. Ci parla di S.P.A.C.E. e ci racconta che dopo i primi album ispirati ai film polizieschi, il loro ultimo lavoro segna una svolta verso nuovi orizzonti. Il sound– ci spiega – si è svincolato dall’impronta poliziesca, virando verso sonorità e scenari psichedelici. Ma si tratta di un’evoluzione, più che di un cambio netto. E di un suono che, comunque, rimane legato alle atmosfere anni ’60 e ’70, anche grazie ad una registrazione in analogico fatta a Londra.
I Calibro 35 sono una band di musicisti strepitosi, ognuno con una vita musicale «precedente» o parallela a quella dei Calibro. Massimo Martellotta, il chitarrista, ha già collaborato con Finardi. Fabio Rondanini, alla batteria, ha suonato per Cristina Donà e Niccolò Fabi.
Gabrielli ha già lavorato con Morgan, Capossela e gli Aftehours, per citare i più famosi. Quest’uomo è una fonte inesauribile di progetti e idee e ci confessa che la «monogamia artistica» lo stanca. Il loro produttore e «ideatore», Tommaso Colliva, ha vinto un Grammy come produttore musicale dei Muse.
Per una band così speciale c’è anche un pubblico molto speciale. Quando chiediamo a Gabrielli di raccontarci com’è il pubblico che trovano ai loro concerti, ci dice che è un «pubblico un po’ ossessivo», essendo la loro musica «molto cerebrale». Ascoltatevi i loro riarrangiamenti delle musiche di Morricone per «Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto» per farvi un’idea di quello di cui stiamo parlando.
Elio Petri, del resto, è uno dei registi preferiti di Gabrielli: agli appassionati di cinema consiglia di vedere «La decima vittima» (Elio Petri, 1965) e «Omicron» (Ugo Gregoretti, 1963).
Artisti a tutto tondo, in equilibrio tra musica, cinema e letteratura, i Calibro 35. Ma, soprattutto, grandissimi musicisti in grado di riportarci indietro nel tempo, ad atmosfere un po’ vintage e un po’ pulp. Verso il poliziesco e oltre, in una trama funk-jazz psichedelica irresistibile.
Intervista radio ai calibro 35
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