La Serie A ha emesso gli ultimi verdetti proprio alla trentottesima giornata. A chi diceva che il campionato era finito già a gennaio il campo ha risposto diversamente, generando suspance e soprattutto emozioni.
Non è stato soltanto il campionato vinto dalla Juventus, proprio alla trentottesima giornata, che si sapeva già dalla prima giornata. E’ stato il campionato di molte squadre Sei quadre hanno ravvivato e sorpreso più di altre: Roma, Napoli, Atalanta, Milan, Crotone ed Empoli. Chi più chi meno ha contribuito a dare spettacolo.
Partiamo dalla terza posizione. Non è bastato un campionato ad alti livelli, con prestazioni degne di una grande squadra, sia in campionato che in Champions, e con il miglior attacco del campionato (94 goal). Il Napoli più forte di sempre – più punti raccolti nella storia del club partenopeo in un solo campionato – si dovrà accontentare di questo risultato ottenuto e far tesoro degli errori commessi durante la stagione, soprattutto con le piccole. Roma e Napoli però hanno dato spettacolo in un campionato statico, sin dalle prime giornate, contribuendo con sorpassi e controsorpassi. Anche negli scontri diretti. I giallorossi se da un lato perdono la propria bandiera, Totti, dopo venticinque anni dall’altro, anche se non compensa trovano un bomber, Dzeko, che si è preso la rivincita personale sull’anno precedente vincendo la classifica marcatori. Dopo troviamo l’Atalanta. I bergamaschi concludono il campionato al quarto posto. Uno spettacolo firmato Gasperini e Gomez, oltre alle tante giovani sorprese come Petagna, Kessie, Caldara e Conti. Già nel giro della nazionale e fiori all’occhiello del prossimo calciomercato.
Finalmente Milan. Con Montella i rossoneri ritrovano l’Europa. Seppur all’ultimo respiro e grazie anche alla finale di Coppa Italia – la vincente va in Europa League, ma se già in graduatoria grazie al campionato si aggiunge il settimo posto – . Un passo alla volta per un club che sta puntando sui giovani italiani. Dalla consacrazione di Donnarumma alla conferma di Romagnoli e alla scommessa Lapadula. Peccato per i tanti infortuni. Bonaventura e Bacca su tutti. Tanti punti persi, soprattutto a Gennaio e Febbraio, dove le squadre dell’Aereoplanino di solito frenano. Conclude con una sconfitta. Il Cagliari conclude 3-1, dando l’ultima gioia di questa stagione al pubblico di casa, che ha assistito ad un campionato straordinario coronato da una salvezza anticipata e più che tranquilla.
Empoli e Crotone. La squadra toscana, se dovessimo rappresentarla scegliendo tra uno stereotipo di studente, questa ricalca perfettamente il profilo dell’immaturo che studia a pezzi e bocconi fino ad aprile sottovalutando l’ultima interrogazione che poi abbassa la media al di sotto della sufficienza. Un suicidio. Il Crotone invece, dopo una cavalcata durata tutto il girone di ritorno, raccoglie venti punti nelle ultime nove partite – una media da terzo posto – , e all’ultimo respiro raggiunge una salvezza inimmaginabile due mesi fa. Il merito ovviamente va alla società per aver confermato un allenatore giovane che l’ambiente ormai da due anni. Vince contro la Lazio 3-1. La squadra biancoceleste incassa il suo record negativo stagionale, ha buttato via nelle ultime tre partite l’accesso diretto all’Europa League. Complessivamente un’ottima stagione con una finale di coppa Italia raggiunta, seppur persa contro una irraggiungibile Juventus, e il centramento dell’Europa.
Conclude con una vittoria l’Inter – goleada 5-2 contro l’Udinese – . Non bastano i sei punti nelle ultime due partite. Tante sono state le chances buttate al vento per la squadra neroazzurra che rimarrà fuori dalle coppe europee il prossimo anno. Il bilancio piange, Mancini invece ride. In tutto l’ambiente continua a mancare la grinta.
Stagione incolore anche per la Fiorentina. Le fratture tra l’allenatore e la società hanno presentato il conto alla squadra viola tra alti e bassi ha concluso dietro ai neroazzurri.
E’ stato il campionato con più goal segnati – più di 1105 – , con una media di 2.9 goal a partita. Non si vedeva un campionato così dinamico dagli anni ’50. Con 150 nuovi giovani tra i 17 e i 23 anni la Serie A sta centrando l’obiettivo di un cambio generazionale di blocco che non si verificava da quando tanto tempo. Pensare che si sta creando una generazione soltanto adesso che i grandi lasciano conferma che per tanti anni il campionato italiano ha pensato tanto all’importazione di talenti e poco alla valorizzazione.
Il prossimo campionato si prospetta ancora più dinamico e competitivo almeno fino alla ottava posizione dato che l’Italia guadagnerà un altro accesso alla Champions League.
Mazziotti J. 30-05-2017