INCHIESTA LA SCOMPARSA DI ETTORE MAJORANA

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ETTORE MAJORANA

LA SCOMPARSA MISTERIOSA DI UN GRANDE SCIENZIATO
Questa è la storia di un caso di scoparsa, che per molti è chiuso, per altri invece è ancora un mistero irrisolto. di Filippo Baglini (05/12/2007)

 Dopo 3 anni di ricerche personali e contatti con persone che hanno seguito il caso ho ritenuto opportuno di raccogliere qui le mie ricerche e la mia idea su un caso che ha interessato sia Mussolini che Sciascia…..

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Nelle cronache dimenticate degli ultimi sessantanni, non c’è forse una pagina più fitta di interrogativi, come è stato il caso di Majorana. Della sua scomparsa se ne occupò persino Mussolini, che il 30 Marzo 1938 incaricò il capo della polizia fascista un certo, Bocchini, di ritrovare subito Ettore Majorana. Perché Mussolini si interessò tanto al caso Majorana? Forse fu colpito dalla lettera che il grande fisico Enrico Fermi gli scrisse :” Non esito a dichiarare che fra tutti gli studiosi italiani e stranieri Majorana è quello che maggiormente mi ha colpito. Egli ha il massimo grado quel raro complesso di attitudini che formano il fisico teorico di grande classe…”. Bocchini cercò ovunque quel ragazzo ricco di fascino, ma non trovò mai il corpo, eppure c’è qualcuno che sostiene di averlo riconosciuto qualche hanno dopo in un convento. Majorana nasce a Catania in via Etnea il 5 Agosto del 1906, ultimo di cinque fratelli. Laureatosi in fisica nel 1928. La sua era una famiglia illustre discendente dal ramo cadetto dei Majorana della Nicchiara; si potrebbe dire che a quest’ultima andarono le ricchezze terriere e alla prima andarono i beni dell’intelligenza. Tutti i fratelli Majorana si distinsero in campi come giurisprudenza, amministrazione di stato, e nella fisica. Ettore comunque era senza dubbio l’outsider del gruppo un vero e proprio genio della Fisica , un genio puro di quelli perfetti che la natura ne fa uno ogni tanto. L’unico che poteva permettersi di gareggiare nel risolvere difficili equazioni e vincere con il suo maestro, Enrico Fermi. Con Orso Maria Corbino, Emilio Secrè e Eduardo Amaldi entro a far parte del gruppo dei “ Ragazzi di via Panisperna “ a Roma, gruppo che ha fatto la storia della Fisica Italiana. Le sue più importati ricerche riguardano le forse che agiscono assicurano la stabilità al nucleo atomico: egli infatti per primo avanzò l’ipotesi secondo la quale protoni e neutroni, interagiscono grazie a forze di scambio. Heisenberg giunse agli stessi risultati e pubblicò la scoperta prima di Majorana il quale stava già lavorando ad altre teorie come quella dello Spin arbitrario delle particelle, tutte cose scoperte molti anni più tardi nel 1957 che valse il nobel ai cinesi Lee e Yang. Nel 1931, conosciuto il suo alto valore scientifico, fu invitato a trasferirsi in Russia, a Cambridge e a Yale, posti che nessun fisico al mondo avrebbe mai rifiutato: Majorana rifiutò. Si trasferì da Roma a Napoli nell’albergo “ Bologna” dove accettò una cattedra di fisica all’Università di Napoli. In via Panisperna non tornò mai più, diceva che a Roma nessuno capiva le sue teorie. Ma fu questa la vera causa oppure si accorse prima di tutti che gli esperimenti condotti in laboratorio avrebbero portato alla manipolazione dell’energia atomica prevedendo scenari catastrofici? Fu proprio in questo periodo che incominciò a sdegnarsi della fisica, a dire continuamente in famiglia che :” la fisica era su una strada sbagliata”- “ siamo tutti su una strada sbagliata..”. Poi si chiuse in casa rifiutando persino la posta, scrivendo di suo pugno sulle buste :” Si respinge per morte del destinatario”. Stanco dalla fatica diurna dell’insegnamento e notturna delle meditazioni scientifiche, si lasciò persuadere a intraprendere nel 1938 un viaggio di riposo, Napoli Palermo, su una nave della “Tirrenia”. A Palermo alloggiò solo per mezza giornata all’albergo “ Sole”, la sera fu dinuovo sul piroscafo, fu visto sul ponte all’altezza di Capri, ma a Napoli non arrivò mai.
Che fine ha fatto? La supposizione che si gettò in mare fu scartata: sul piroscafo viaggia un battaglione di reduci dall’Africa e il ponte era stipato, non potevano non accorgersi di un uomo in mare. Appena si accorsero della sua scomparsa frugarono nella sua stanza di albergo il “ Bologna “ non mancava nulla tranne il passaporto. Voleva dunque andarsene all’estero? Chiamato da chi e perché? Cosa è accaduto sul ponte di quella nave? A cosa gli servì ritirare i soldi degli stipendi mai ritirati fino alla sera della scomparsa?Che significato può avere il libro di Pirandello che ha lasciato il :” Fu Mattia Pasca, storia di un uomo che tenta di cancellare la propria identità per costruirsene una nuova.?. Molte domande possibili risposte, ma il mistero affascina come è stata affascinante tutta la vita di Majorana.

 

********** Tutto il materiale è coperto da Copyright degli autori che hanno fornito gentilmente il materiale in particolare voglio ringraziare il nipote di Majorana, Fabio Majorana e il prof. Erasmo Recami.***********
vedi articoli correlati:

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Libri consultati:

  • Il “fu Mattia Pascal”, romanzo di Luigi Pirandello.* ” La scomparsa di Majorana. di Leonardo Sciascia.
  • ” Il caso Majorana, epistoalrio, documenti, testimonianze” di Erasmo Recami di Riezo editori.
  • ” La scomparsa di Ettore Majorana: un affare di stato” di Umberto Bartocci.
  • Materiale personale e incontri personali.